Letture di luglio e agosto 2025
Libri di architettura, newsletter da seguire e un riepilogo dei miei ultimi articoli + episodi podcast. Come sempre: solo consigli spassionati, senza link affiliati
📚 Libri di architettura
Scritto di notte
Di Ettore Sottsass, Adelphi, 2010 | Brossura €25,00 | eBook €13,00 | Lingua italiana
Per lungo tempo siamo stati costretti a sospettare che i progetti, i disegni, gli oggetti, le fotografie, le riviste di Ettore Sottsass, oltre a stupire e a innovare, raccontassero una storia. Poi, alla fine della sua lunga vita, Sottsass quella storia ha cominciato a scriverla – partendo da molto lontano. E così, in queste schegge di un'autobiografia pensata, all'inizio degli anni Duemila, come testamento, Sottsass manovra una scatola ottica di cui lui solo sembra conoscere il funzionamento, e la usa per proporre al lettore, in un ordine solo apparentemente capriccioso, le immagini della sua infanzia e della sua giovinezza. La materia di cui il racconto è fatto – i primi anni in Austria, l'arrivo a Torino, le retrovie e il fronte di una guerra a metà orrenda e a metà farsesca, e la Milano del dopoguerra, e l'America, e la nascita del design contemporaneo – basterebbe a giustificarlo. Ma a colpire, e subito a incantare, è il fuori campo con cui Sottsass accompagna ogni rievocazione: una voce ironica, beffarda, sorniona, che sembra sempre condurre a una conclusione già scritta, ma all'ultimo momento scarta verso il paradosso – riuscendo, ogni volta, a sorprendere. Chi tiene fra le mani questo libro, dice Sottsass in una sua breve introduzione al testo, tiene fra le mani (forse) un uomo nudo. La parentesi – e non potrebbe essere altrimenti – autorizza dunque un dubbio: per scioglierlo, non resta che cominciare a leggere.
Contro l’architettura
Di Franco La Cecla, Bollati Boringhieri, 2008 | Brossura €14,00 | eBook €6,00 | Lingua italiana
Mai come adesso l'architettura è di moda. Nelle riviste, nei quotidiani, in televisione le opere delle super-star dell'architettura sono oggetto della curiosità di lettori che prima erano completamente digiuni in materia. Eppure mai come adesso l'architettura è lontana dall'interesse pubblico: incide poco e male sul miglioramento della vita della gente, a volte ne peggiora le condizioni dell'abitare. Questo accade perché l'architettura è diventata un gioco autoreferenziale, incentrata sulla "firma", sulla genialità del singolo architetto, genialità che è quotata nella borsa della moda al pari di un qualunque brand. Gli architetti si rifiugiano in una artisticità che li esclude da qualunque responsabilità. Purtroppo spesso viene affidata loro la trasformazione di interi pezzi di città, trasformazioni che spesso compiono con incompetenza, superficialità e convinti che si tratti di un gioco formale. Ma le città funzionano diversamente: sono il territorio profondo su cui agisce l'inconscio collettivo, sono il luogo delle appartenenze e dei conflitti. Questo libro invita ad abbandonare le "archistar" al loro egoismo e ad accettare che l'architettura abbia esaurito la sua funzione. Oggi c'è bisogno di altro, soprattutto nella situazione di emergenza in cui le città e l'ambiente rischiano di diventare sempre più inabitabili.
L'umano e l'inumano.
Filosofia dell'architettura come filosofia della natura
Di Ettore Rocca, Carocci, 2025 | Brossura €23,00 | eBook €12,00 | Lingua italiana
Mai come oggi architettura e natura appaiono in conflitto insanabile. Per quanto si sforzi di diventare sostenibile, l'architettura continua a essere la più umana tra le arti, quella che più afferma il possesso umano sulla natura. Il libro sovverte questa idea, sostenendo che, se pensata filosoficamente, l'architettura è invece la più inumana fra le arti, quella maggiormente consegnata all'altro dall'umano, la natura. Anzi, l'architettura può mettere in opera la natura e aprire a un nuovo epos del non-umano. Il volume argomenta questa tesi intrecciando differenti tradizioni di pensiero: lo spazio in Platone con lo zimzum nella qabbalah ebraica, la concinnitas in Alberti con lo spazio indicibile di Le Corbusier, il non-altro in Cusano con lo spazio potenziale di Winnicott, il pensiero della rovina in Simmel con la natura di città di Stig L Andersson. In ogni capitolo la teoria dialoga con singole opere artistiche e architettoniche, dalla cui lettura emergono elementi inediti, ribaltando talvolta interpretazioni consolidate. "L'umano e l'inumano" propone una nuova e paradossale teoria dell'architettura che si fonda sul ritrarsi per donare spazio, e trova il suo compimento in una filosofia del gioco. È nel gioco che infine l'umano si salda all'inumano, la filosofia dell'architettura alla filosofia della natura.
Cos’è un designer
Di Norman Potter (a cura di Marco Rainò, traduzione di Sergio Orrao), Codice Edizioni, ed. 2024 | Brossura €22,00 | eBook €5,00 | Lingua italiana
Testo di riferimento per più generazioni, "Cos'è un designer" si rivolge agli "studenti di ogni età" che si avvicinano alla progettazione e al design con l'intento di comprenderne le ragioni più profonde e le implicazioni sociali più urgenti. Pubblicato per la prima volta nel 1969 e subito consacrato come un classico, è un esempio eccellente di testo in grado di "autorinnovarsi": rivisto dall'autore nel 1980 e nel 1989, poi riproposto nel 2002 dopo la sua scomparsa, è una finestra spalancata sulla visione, la fede e le speranze di un Norman Potter innovatore ispirato, entusiasta e radicale come solo i grandi maestri o gli autentici profeti sanno essere. "Cos'è un designer" definisce l'essenza del "buon design" come processo utile a migliorare la qualità della vita degli individui, introducendo per primo l'accezione ad ampio spettro di design, disciplina inclusiva in grado di connettere distinti ambiti del sapere e favorire relazioni realmente collaborative.
In parole povere. Immagini, ricordi e incontri.
Di Gianni Berengo Gardin, Contrasto, 2020 | Brossura €22,00 | Lingua italiana
“Se si è veramente fotografi si scatta sempre, anche senza rullino, anche senza macchina”. La fotografia come scelta: l’autobiografia con immagini di Gianni Berengo Gardin, raccolta dalla figlia Susanna, rintraccia il filo di questa passione e lo dipana attraverso una vicenda biografica lunga, piena di incontri, di viaggi, di storie, di immagini colte e da cogliere. Piena, soprattutto, di quella sensibilità attenta al reale, alla società, alla gente, che da sempre rappresenta il principale bagaglio di cui si deve dotare un fotografo di reportage. Il mondo di Berengo Gardin, recentemente scomparso, è il nostro mondo. Con una lettera all’amico Gianni, scritta da Ferdinando Scianna, e una conversazione sulle fotografie fatte e quelle da fare tra Gianni Berengo Gardin e Roberto Koch.
Andare per l’Italia razionalista
Di Fabio Isman, Il Mulino, 2024 | Brossura €14,00 | eBook €10,00 | Lingua italiana
Molte nostre città vantano qualche edificio razionalista, riconoscibile per le forme «pure» e l'uso di cemento armato e vetro. Il razionalismo, durato solo dal 1925 al 1940 e ispirato dalle esperienze del Bauhaus, di Mies van der Rohe, Gropius e Le Corbusier, opera una propria originale rivoluzione estetica: fa scaturire la forma del costruito dalla sua funzione e abolisce ogni decorazione. Il nuovo stile «littorio» e il regime fascista, con le sue grandi opere pubbliche, ne oscurerà le novità e la memoria. L'itinerario muove dalle «piccole capitali» dove il movimento esordisce (Milano, Como, Roma), per raccontare piccoli gioielli anche di provincia, come Tresigallo, Sabaudia, Ivrea, Torviscosa, Cosenza e molti altri poco conosciuti che vanno riscoperti.
La città dei ricchi e la città dei poveri
Di Bernardo Secchi, Laterza, 2013 | Brossura €14,00 | eBook €10,00 | Lingua italiana
Nelle culture occidentali la città è stata a lungo immaginata come spazio dell'Integrazione sociale e culturale. Luogo sicuro, protetto dalla violenza della natura e degli uomini, produttore di nuove identità, sede privilegiata di ogni innovazione tecnica e scientifica, culturale e istituzionale. Nella città occidentale ricchi e poveri si sono da sempre incontrati e continuano a incontrarsi, ma sono anche sempre più resi visibilmente distanti. Oggi più che in passato, nelle grandi aree metropolitane, le disuguaglianze saltano agli occhi e strategie di distinzione ed esclusione sono state spesso favorite dallo stesso progetto urbanistico. Bisogna tornare a riflettere sulla struttura spaziale della città, riconoscere l'importanza che nel costruirla ha la forma del territorio. Tornare a conferire agli spazi urbani una maggiore e più diffusa porosità, permeabilità e accessibilità; disegnarli con ambizione, tenendo conto della qualità delle città che ci hanno preceduto e ragionare di nuovo sulle dimensioni del collettivo.
Architettura e potere
Di Deyan Sudjic (traduzione di Daniele Germinario), Laterza, 2013 | Brossura €20,00 | Lingua italiana
In ogni cultura, per poter realizzare le proprie creazioni, gli architetti hanno dovuto stabilire un rapporto con i ricchi e i potenti. Nessun altro ha infatti le risorse per costruire. E il destino geneticamente predeterminato degli architetti è fare qualsiasi cosa pur di costruire, così come quello dei salmoni migratori è di compiere l'ultimo viaggio per deporre le uova prima di morire. Gli architetti non hanno altra alternativa che scendere a compromessi con il regime al potere, qualunque esso sia. Ma quando il calcolo politico si mescola alla psicopatologia, l'architettura non è più solo un problema di politica pratica, essa diventa un'illusione, e perfino una malattia che consuma le sue vittime. Esiste un parallelo psicologico fra il marcare un territorio per mezzo di un edificio e l'esercizio del potere politico. Entrambe le cose dipendono da un atto di volontà. Vedere affermata la propria visione del mondo in un modello architettonico esercita di per sé un certo fascino e ancora più attraente è la possibilità di imporre fisicamente il proprio volere a quella stessa città rimodellandola così come Haussmann fece a Parigi. L'architettura alimenta l'ego nei soggetti predisposti. Essi ne diventano sempre più dipendenti al punto che l'architettura si trasforma in un fine in sé che attrae i fanatici e li induce a costruire sempre di più su di una scala sempre più vasta.
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